L’Antico è tornato a manifestarsi, questa estate, nello specchio d’acqua antistante il Porto di Tropea, e il 16 luglio, a partire dalla tarda mattinata, migliaia di bagnanti hanno potuto bearsi d’uno spettacolo d’altri tempi: quello delle vele d’epoca, latine e al terzo, che scivolavano con superba eleganza e ritmo antico lungo un’orizzonte d’Autore, uscito da una stampa settecentesca.
A fornire l’occasione, ghiotta anche per i più navigati tra i lupi di mare, il Vela Club Tropea, promotore del primo raduno di Vele latine all’ombra della Rupe, supportato dagli armatori del Circolo Vela Latina Catonese. Il raduno, fortemente voluto dal presidente Sabatino La Torre, ha di fatto inserito la cittadina nel circuito internazionale di queste imbarcazioni, testimoni preziose della cultura marinaresca italiana ed europea. A fare da trait d’union tra le due realtà calabresi, una vecchia conoscenza tropeana, l’attrezzatore di barche d’epoca ed esperto di marineria Giovanni Caputo, napoletano DOC, e già ospite, lo scorso anno, del convegno su tema analogo promosso congiuntamente con il Club Unesco di Tropea.
Caputo, a distanza di qualche mese, ha abbandonato i suoi cantieri navali sulla costiera, i suoi natanti d’altri tempi, le sue creazioni,per animare un secondo incontro di storia della marineria, tenutosi questa volta al Porto di Tropea.
Accanto a lui, oltre ai presidenti La Torre Vela Club Tropea e Luigi Stilo – circolo catonese il Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina Luigi Spalluto e l’architetto Vincenzo Calzona, direttore del Museo Civico di Ricadi. A moderare gli interventi e a curare le conclusioni, Monica La Torre ed Emilio Minasi, Vela Club Tropea.
La mattina seguente, alla sirena del via, la prima regata di vele latine tropeana, animata da gozzi sorrentini, dello Stretto, della Liguria. Ma ad attirare gli sguardi dei più, destare curiosità e suscitare ammirazione, compreso l’omaggio del mare da parte di mega yacht in transito, la splendida Eletta, copia fedele della lole di Bantry, custodita ad oggi nel Museo di Dublino. La lancia di rappresentanza catturata ai francesi nel 1796, è stata ricostruita dall’avvocato Ferruccio Nicotera di Palmi, ed ha dato bella mostra di sé grazie anche all’impegno della “ciurma” sui 12 remi disposti lungo i 12 metri del natante.
Nonostante il caldo torrido e l’assenza di vento, la regata prendeva il via alle ore 13,53, per un tratto di mare di un miglio e mezzo. Ad assicurarsi il primo premio, il gozzo dello Stretto Antonella, che tagliava la linea di boa alle 15.13.
Ovvia la soddisfazione dei partecipanti e degli organizzatori, già all’opera per la seconda edizione della regata, nel 2024. «Una bella giornata di mare e di condivisione, all’insegna della cultura marinara, del rispetto delle tradizioni, della riscoperta delle nostre nobili origini», ha affermato il Presidente La Torre.
Il maestro Caputo, dal canto suo, ha rimarcato: “Il primo raduno delle vele latine di Tropea ha spalancato le porte su nuovi orizzonti per la difesa e la divulgazione delle tradizioni marinare. Un plauso agli organizzatori tutti del Vela Club di Tropea che ci hanno assistito e coccolato. Grazie agli armatori che con sacrificio e immensa passione fanno rivivere momenti di intenso valore marinaro con le vele latine e un grazie particolare a Eletta, palischermo a tre alberi di cui i due prodieri armati per dirla alla francese “a la misaine” (boomles per gli anglosassoni) e con la mezzana a tarchia,: splendido emblema navigante della passione per le tradizioni marinare>>.
Un ringraziamento ai nostri amici sponsor: Med-Sysetm Tecnologie Medicali, Trupiana Beer, Acqua Degli Dei, Hibiscusuno, Scan Service Cantiere Nautico Tropea e L’Anfora, che grazie al loro prezioso contributo hanno valorizzato la manifestazione.
Appuntamento dunque al prossimo anno, all’ombra della Rupe, per tornare ad ammirare la sagoma inconfondibile di queste ragazze d’altri tempi, d’altro fascino, d’altra eleganza.